Gratuito patrocinio: cos’è e come funziona

Nov 24, 2020 | Incidenti stradali | 0 commenti

Gratuito patrocinio: cos’è e come funziona

In molte occasioni si sente parlare di gratuito patrocinio, un termine che permette di poter portare avanti una causa presso il tribunale senza dover pagare le spese, sia quelle dell’avvocato che quelle del tribunale. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Il gratuito patrocinio

In Italia le cause di giustizia civile sono a pagamento, differentemente da quelle penali, che non prevedono spese a carico del cittadino che esegue una querela o sporge denuncia.

Quando gli interessi in gioco sono invece di natura privata è necessario che i cittadini ottengano assistenza legale da avvocati specializzati nel loro settore, oltre ad anticipare le spese necessarie per il giudizio da parte del tribunale, compresa una tassa chiamata contributo unificato.

Per i cittadini che non hanno disponibilità economiche ma intendono comunque far valere le proprie ragioni senza poter spendere denaro, esiste la possibilità di ricorrere al gratuito patrocinio.

Gratuito patrocinio: cos’è e come funziona

In questo caso è lo Stato che si accolla le spese dell’avvocato, azzerando inoltre tutte le altre spese relative al processo e la causa diviene completamente gratuita.

I cittadini possono richiedere il gratuito patrocinio anche per le cause amministrative, tributarie e penali e copre sia il processo di primo grado che i seguenti, fino al ricorso in Cassazione.

Tra le motivazioni per la richiesta del gratuito patrocinio si segnalano la causa di divorzio o di separazione, l’impugnazione di un licenziamento da parte del datore di lavoro, la contestazione di una multa l’annullamento di un contratto e la rivendicazione di una eredità.

Altre motivazioni riguardano la possibilità di fare ricorso contro le cartelle esattoriali, e contro le ingiunzioni di pagamento ricevute dall’Agenzia delle Entrate. Il gratuito patrocinio non può invece essere richiesto attività legali che non necessitano del giudizio di un tribunale.

Chi può richiedere il gratuito patrocinio?

Il gratuito patrocinio è un beneficio riservato ai cittadini meno abbienti e la legge stabilisce una soglia di reddito personale, oltre la quale i cittadini non possono ottenerlo.

Il reddito imponibile del cittadino che richiede il gratuito patrocinio non deve essere superiore a 11.493,82 relativamente all’ultima dichiarazione dei redditi presentata.

Questo limite subisce un aggiornamento ogni 2 anni che viene stabilito dal ministero della Giustizia e tiene conto delle variazioni dei prezzi al consumo inseriti nelle liste Istat.

Il calcolo del reddito avviene tenendo conto di tutti gli introiti, compresi quelli che non sono assoggettati a tassazione Irpef o che, come quelli degli assegni di mantenimento, sono soggetti ad imposta sostitutiva.

Gratuito patrocinio: cos’è e come funziona

Nel caso in cui il cittadino che richiede il gratuito patrocinio viva in famiglia, al suo reddito si sommano quelli dei conviventi, a partire dal coniuge.

Nel caso in cui la richiesta del gratuito patrocinio avvenga per una contestazione dei diritti della personalità, nel calcolo viene tenuto conto di quello personale.

Un esempio tipico è quello di una moglie casalinga che intenta una causa di separazione contro il marito benestante.

Deroghe a questo limite di reddito sono quelle che interessano reati di particolare gravità come lo stalking, i maltrattamenti sui familiari, i reati contro i minori, la violenza sessuale e le mutilazioni di “organi genitali femminili”.

Le spese coperte dal gratuito patrocinio

Quando un cittadino ottiene il gratuito patrocinio vede azzerati tutti i costi del giudizio, iniziando dalla parcella dell’avvocato fino alle imposte, ai bolli ed ai diritti di cancelleria.

Sono inoltre cancellate le spese di notifica e per la consulenza tecnica d’ufficio, (CTU) se necessaria. Il gratuito patrocinio, non

copre le spese dovute se il giudice condanna il richiedente al pagamento delle spese sostenute dalla parte avversa, nel caso in cui il cittadino che ottiene il gratuito patrocinio perda il giudizio.

Gratuito patrocinio: cos’è e come funziona

Questo fa sì che non sia possibile intentare cause “pretestuose” sfruttando il gratuito patrocinio. Per la richiesta di questa possibilità è sufficiente presentare, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, una domanda in carta libera.

Nel caso in cui, durante lo svolgimento del processo, le condizioni di reddito in base alle quali era stato concesso il gratuito patrocino, siano modificate superando il limite di reddito lo stesso viene revocato.

Richiedi consulenza ad un professionista specializzato nel risarcimento danni per incidente stradale.

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